CHI SIAMO
I RAGAZZI DEL SECOLO SCORSO (RDSS)
Il gruppo nasce dalle ceneri dei Pelledura, nel 2001, dopo la morte del leader di questi ultimi, Andrea Brandini. Della formazione iniziale fanno parte Salvatore Di Iorio (batteria), Maurizio Saccani (chitarra e voce), Piero Mingori (basso e voce), Franco Caruana (chitarra e voce), P. Staccia (voce). Dopo una breve pausa, si riparte con due nuovi elementi, Mario Carpi (chitarra e voce) e Luciano Bandini (voce solista).
L'età non più così verde, gli impegni familiari, i problemi di salute, portano alcuni elementi ad appendere lo strumento al chiodo... e così, Orio Frigeri subentra a Piero Mingori al basso; dopo alcuni mesi, Fabio Bandini subentra a Maurizio Saccani alla chitarra e Luciano Bandini lascia il posto ad Andrea Repetati alla voce; Renato Capuano prende il posto di Gianni Sacca, e poco dopo Orio Frigeri abbandona, sostituito da Paolo Bandini (fratello di Fabio) al basso.
Tutto sembra procedere per il meglio, senonchè Renato (tastierista di grande esperienza e duttilità), a causa del lavoro e di qualche acciacco di troppo, decide di lasciare; per oltre un anno si alternano vari sostituti, più o meno provvisori, quali Maurizio Camattini, Francesco Otello e occasionalmente Stefano Nidi.
Fortunatamente, per Renato (e anche per la band), gli orari di lavoro si assestano e gli acciacchi sembrano un lontano, amaro ricordo (quale talismano è meglio di una sana serata in musica?); quindi eccoci qui al completo, pronti a scendere in pista!
LA MUSICA CHE UNISCE
La musica di quegli anni favolosi, è il collante che ci tiene insieme, nonostante l'anagrafe che rema contro! anni favolosi, si diceva, e non solo perchè allora (chi era già nato) eravamo adolescenti o al più ragazzi, no; è per l'aria che si respirava, quella voglia di stare insieme comunque, senza badare all'esteriorità; oggi siamo più ricchi, più sani e più belli (chi più, chi meno), ma il prezzo di tutto questo è l'ostentazione di se, l'appartenenza a gruppi chiusi, in una parola, la solitudine.
Le canzoni di quegli anni, '60 e '70 in particolare, sono la chiave per rompere quella solitune; mettersi idealmente seduti intorno al fuoco e cantare, tutti insieme, fino al mattino!
PROUD MARY
Y' know, every now and then
I think you might like to hear something from us
Nice and easy
But there's just one thing
You see we never ever do nothing
Nice and easy
We always do it nice and rough
So we're gonna take the beginning of this song
And do it easy
Then we're gonna do the finish rough
This is the way we do "Proud Mary"
And we're rolling, rolling, rolling on the river
Listen to the story
I left a good job in the city
Working for the man every night and day
And I never lost one minute of sleeping
Worrying 'bout the way things might have been
Big wheel keep on turning
Proud Mary keep on burning
And we're rolling, rolling
Rolling on the river
Cleaned a lot of plates in Memphis
Pumped a lot of 'tane down in New Orleans
But I never saw the good side of the city
Till I hitched a ride on a riverboat queen
Big wheel keep on turning
Proud Mary keep on burning
And we're rolling, rolling
Rolling on the river
If you come down to the river
I bet you gonna find some people who live
You don't have to worry if you got no money
People on the river are happy to giveè>